mercoledì 1 luglio 2009

Metafora al chiaro di luna

Una volta vidi due lumache accoppiarsi. Erano due lumache vere, quelle senza chiocciola. Le avevo viste di notte incontrarsi sul piano di un muro di pietra, all’altezza dei miei occhi: provenendo da direzioni opposte stavano andando l’una verso l’altra, inesorabilmente attratte da mete comuni, inconsapevoli. Giunte al contatto, si erano soffermate a saggiarsi con piccoli tocchi, lentissime e dolcemente giocose.

Non avrei mai detto che le lumache potessero essere tanto sensuali…

Le vidi intraprendere una strana danza al chiaro della luna piena, accavallandosi dapprima, poi intrecciandosi come lenti serpenti. A quel punto, con le estremità finali dei loro corpi che filavano una bava lucente, trasparente e spessa, si appesero al bordo sporgente del muretto lasciandosi andare dolcemente nel vuoto, sospese a testa in giù. E in un abbraccio infinito, così intrecciate, iniziarono a roteare armoniosamente, lentamente, in un’ipnotica danza a spirale che le portava a discendere in chissà quali profondità mentre, lentissime, scendevano inesorabilmente verso terra. Il filo d’argento al quale erano sospese si allungava e pareva potesse farlo all’infinito, come infinito pareva il loro amplesso. E il loro roteare, da lento pareva farsi vertiginosamente vorticoso, mentre si compenetravano come una cosa sola.
Mi chiedevo quanto tempo potesse durare il loro incontro…la loro danza … pareva eterna, al di là di spazio e tempo…e mi appariva chiaro che, insieme, stavano compiendo sinuosamente un percorso al di là delle rotte ovvie e ordinarie, un viaggio aereo che da sole non avrebbero vissuto mai, una discesa calma e insieme rapida, inconsueta e sorprendente in una dimensione nuova, leggera… ormai lontane dal muro di pietra sul quale strisciavano… prima…ora muovendosi nell'aria e planando sicure verso il loro paradiso, un giardino rigoglioso che le aspettava per accoglierle…

“…ciò che sta in alto è come ciò che sta in basso...
...e il piccolo è come il grande…”
diceva Ermete Trismegisto…

Chissà se le lumache amano…

Erano bellissime le due lumache, sospese in quel vuoto pieno della loro intensità.
Non le vidi lasciarsi. Volsi lo sguardo altrove e le lasciai là a brillare sotto i raggi di luna, a memoria di un attimo eterno presente, un attimo prima che toccassero la terra carica di fragranze estive, per ricordarle eternamente allacciate in quella mirabile Danza della Vita che così profondamente mi aveva toccata dentro.

Nessun commento:

Posta un commento