sabato 27 giugno 2009

La Bellezza dentro...

Quante volte ho proiettato su altri visioni di ciò che avevo raggiunto in me stessa, riconoscendo anticipatamente cose che un giorno saranno, ma allora no, non erano ancora.

È proprio vero, ciascuno di noi può vedere e riconoscere negli altri e nel mondo ciò che ha esperito e conosciuto di se stesso e in se stesso… ecco come diventa facile individuare il bello e il buono intorno, quando lo si alberga in sé… e così pure proiettare nefandezze, quando le si ospita nell’animo. Le conseguenze, in ambo i casi, possono essere spiacevoli… e in ogni caso, preferirò sempre l’aver proiettato con fiducia un po’ di consapevolezza e bellezza in più su una persona con la quale ho camminato, piuttosto che l’averle tolto fiducia riducendola a un mero incidente di percorso, proiettandole addosso miei limiti e paure.
Sì, perché prima o poi quella persona ci arriverà lì dove l’avevo vista precorrendo i suoi tempi… perché la vita è perfetta, e tende alla perfezione in ciascuno di noi, e non c’è perfezione più grande del realizzare quell’amore che muove il mondo e al quale l’universo obbedisce, danzando…

A volte è vero, chi scorge la nostra bellezza e completezza prima che noi riusciamo a scorgerla o ad accoglierla da noi stessi ci fa quasi un dispetto… perché anche la bellezza ha un peso, più greve delle mancanze… perché non si può non amarla per quanto commuove e fa vibrare di pienezza a tal punto che si abbandonerebbe tutto il superfluo per realizzarla, quella bellezza intrinseca che fa amare tutto ciò che si vede e sperimenta… che fa contentare di poco per vivere felici e liberi davvero… Eppure a qualcuno fa paura. Allora è meglio fuggire, e coltivare status symbol rassicuranti, prima che la bellezza ghermisca e conduca alla resa come prima o poi farà, perché quella bellezza è l’anticamera della perfezione che ci attende…

Personalmente, aspiro a realizzare la capacità di vedere e percepire cose e persone per quelle che sono al momento, ma ogni tanto precorro ancora i tempi e pago, perché chi non è pronto a riconoscersi, ad uscire allo scoperto, può rivoltarsi e ferire e uccidere, cancellando l’esperienza o, peggio, rivestendola di intenzioni distorte che hanno lo scopo di rendere più accettabile il tutto secondo i proprio schemi.
È proprio vero, non possiamo far altro che interpretare il mondo filtrandone la visione e la percezione attraverso le nostre personali esperienze e, così presi dal nostro giudicare le intenzioni e le azioni altrui, presuntuosamente dimentichiamo la nostra parzialità. Ma già, siamo così ansiosi di far collimare le esperienze con il modello che abbiamo del mondo, e ci fa così comodo usare strumenti che potrebbero aprirci la mente per creare invece illusioni che appaghino il nostro progetto di vita assecondando nient’altro che un ego ingombrante… e pretendere poi che tutto ciò che incontriamo e viviamo riconfermi l’illusione… tanto che, quando qualcuno o qualcosa mette in crisi il nostro castello di carte false interferendo con l’illusione, piuttosto che guardare oltre le apparenze preferiamo annientare la fonte di interferenza stessa…
Dio, siamo così piccoli da attribuire agli altri intenzioni che alla fine svelano le nostre, senza ricordare che, forse, potremmo invece semplicemente interpellare chi ci sta di fronte, espandendo il nostro orizzonte e accedendo a un punto di vista, o a un sentire, più ampio…
Io sono, e aspetto con fiducia... in presenza

Ya Wadud, Ya Latif…

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